• Comune di Santa Maria

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Torre

Sulla collina sovrastante la chiesa si erge la torre medievale, circondata da rovine di muri di una più antica fortezza; la rocca è stata infatti edificata ed abitata in due fasi distinte.
Una fortezza più antica occupava un tempo la sommità dell’altura rocciosa. Sul posto si notano ancora i pochi ruderi di un muro di cinta e di un edificio interno a pianta trapezoidale che serviva da abitazione. Gli scavi compiuti all’interno delle rovine dell’edificio summenzionato hanno portato alla luce numerosi frammenti di intonaco con tracce di affreschi appartenenti a diverse pitture eseguite tra il XIII e il XIV secolo. Oltre ai resti di intonaco, furono ritrovati pure dei frantumi di piastrelle di una stufa risalente alla metà del XII secolo. Al giorno d’oggi è purtroppo impossibile avere un’idea chiara dell’aspetto dell’antico castello dal momento che all’interno dello stesso venne costruito attorno al 1300 l’imponente torrione conservatosi in ottimo stato fino ad oggi. È molto probabile che per edificare la torre siano state abbattute vaste parti dell’antico castello e che altre ancora siano state impiegate come materiale da costruzione dalla gente del paese.


Il possente torrione medievale si erge nel punto più alto dello sperone roccioso: all’esterno ha la forma di un pentagono stretto e appuntito mentre all’interno è quadrato; presenta quattro piani ed è alto circa 18 metri; vi si accede da un apertura sopraelevata a circa 2 metri dal suolo e una scalinata interna nello spessore delle mura conduce fino alla sommità che un tempo era sormontata da merli e dalla quale si ha una splendida vista sulla Mesolcina e sui monti circostanti.


La torre sta in comunicazione diretta a vista con quelle di Boggian presso Roveredo e di Norantola presso Cama, ciò che sottolinea la sua importanza strategica. Il piano inferiore, attualmente accessibile attraverso una breccia, ospitava un tempo la cisterna ( le riserve di acqua potabile per gli abitanti della torre). I locali abitati, che si trovano al secondo e al terzo piano, hanno soffitti abbelliti da volte a crociera e delle panche in pietra sono disposte lungo le pareti. In entrambi i locali è presente un camino con cappa conica che serviva per il riscaldamento e per cucinare; da notare che entrambi i locali hanno i loro servizi igienici (gabinetto).


Dal punto di vista architettonico la costruzione rappresenta una rarità, poiché non riscontra nessun parallelo nei grigioni. È costruita infatti in stile Donjon, tipico della Francia centro settentrionale. Rimane un mistero il modo in cui gli influssi architettonici francesi siano potuti giungere fino in Val Calanca. I committenti furono i De Sacco, signori di Mesolcina. Stando a un documento del 1316 i fratelli Martino ed Enrico De Sacco detenevano il potere feudale in Val Calanca ed è a loro che si può attribuire la costruzione della torre attorno al 1300.

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Clemente Maria a Marca, di Soazza
(1764 - 1819)

Podestà di Teglio e governatore della Valtellina. Deputato alla Dieta generale a Berna, presidente del Gran Consiglio e membro del governo grigionese, presidente del tribunale d'appello. Protesse il soggiorno di Ugo Foscolo a Roveredo. Commerciante di legname e promotore del nuovo collegamento stradale da Bellinzona a Coira attraverso il San Bernardino.

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